Messico e nuvole

Vado in vacanza insomma

 

Nell’arco di una giornata facciamo circa 23.040 respiri, e quindi anche annusate. Mica male, ma certo dipende da dove viviamo e che aria sniffiamo. Città del Messico per esempio, posto con un inquinamento atmosferico da togliere il fiato e dove l’aeroporto è stato segnalato come uno dei più puzzolenti. Odori interessanti dai quali anche l’artista Sissel Tolaas è rimasta affascinata e ne ha fatto una mappa gratta e annusa.

In Talking Nose l’artista intervista diversi abitanti di Città del Messico sugli odori dei loro quartieri: smog, gasolio, spazzatura, letame, sporcizia varia, tubi di scappamento. Poi ricrea gli odori menzionati dalla popolazione e li mette su una mappa della città. Ogni quartiere è rappresentato dall’odore che più lo caratterizza e può essere annusato grattando la mappa. Sissel Tolaas fa annusare la mappa alle stesse persone precedentemente intervistate e ne filma le reazioni “a naso”. Nel progetto finale, i video con i nasi e le bocche delle persone intervistate vengono associate a una voce fuori campo e non in sincrono che descrive gli odori. È un modo, spiega per rendere le persone più consapevoli del proprio olfatto. Tutti percepiamo puzze e profumi, ma un conto è subirli passivamente, un altro è esserne consapevoli.

Scratch-and-sniff-map1

Scratch-and-sniff-map

Talking-Nose-5

Talking-Nose

 

Mi verrebbe da aggiungere che questo è anche un ottimo modo per sensibilizzare le persone sull’inquinamento atmosferico e sulla qualità dell’aria respirata. Qualche passeggiata guidata anche tra le nostre città, registrando puzze e odori, renderebbe forse gli abitanti più consapevoli e di conseguenza più attenti. Certo tutti ci lamentiamo del traffico, ma se ci mettiamo a camminare per le nostre vie, nel posto in cui viviamo registrandone gli odori, tutto diventa più vivido. Possiamo mettere a fuoco le sorgenti di certe puzze e magari iniziare a impegnarci per ridurle attraverso comportamenti più attenti e consapevoli. Si inizia sempre con le piccole cose… quasi quasi un progettino ce l’avrei… 😉

E niente, questo anche per dirvi che sparisco per una pausa estiva, e verificherò personalmente gli odori da quelle parti, vi racconto quando rientro 😀

 

Bonus

Sapete che profumo usava Frida Kahlo? Sicuramente diversi. Dana Emir per esempio, un profumo del 1936 creato da Jean Carles per la casa Javier Serra fondata a Barcellona nel 1932. Ne è conservato ancora un flacone nella Casa Azul, l’abitazione di Frida a Coyoacan diventata poi museo in suo onore. E poi, per la gioia dei vintage-addicted, indossava il floreale orientale Schiaparelli Shocking (1937).

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Visto che ci siamo, per i fan come me dell’artista messicana segnalo anche la mostra al The New York Botanical Garden, Frida Kahlo: Art, Garden, Life, nel caso qualcuno capitasse da quelle parti.

Bello anche il progetto fotografico Frida di Ishiuchi Miyako (2013) sulgli oggetti e l’abbigliamento di Frida Kahlo, peccato il catalogo sia esaurito, ma potete esplorare il sito dell’artista.

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

Frida by Ishiuchi

 

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