Foto dal mio viaggio tra i profumi selvaggi
Dallo scorso autunno le mie narici non sono più le stesse, non dopo quei profumi e quegli odori. Ero alle Hawaii e l’aria benché non fosse piena stagione sapeva di orchidea, letteralmente, poi certo anche la suggestione di trovarmi lì, ma quell’odore…
Così le orchidee mi sono tornate subito in mente oggi che è il compleanno di Darwin (12 Febbraio 1809): lo scienziato ne rimase subito affascinato e si applicò non poco per capire come si fossero evolute e, vista la loro singolare anatomia, come si fossero evoluti gli insetti per riuscire a prenderne il nettare (e impollinarle). C’è pure un’orchidea che porta il suo nome: l’orchidea stellata (Angraecum sesquipedale), chiamata anche orchidea di Darwin, è endemica della foresta pluviale del Madagascar e fu al centro delle attenzioni di Darwin viste soprattutto le sue dimensioni, inusuali rispetto a quelle di climi più temperati: che razza di proboscide dovevano avere lì gli insetti per riuscire a raggiungere il nettare di questi fiori? (qui trovate la storia nei dettagli).
Darwin vi scrisse un libro pubblicato nel 1862: I vari espedienti mediante i quali le orchidee vengono impollinate dagli insetti (riedito in italiano nel 2009 ma purtroppo un po’ difficile da trovare, lo trovate online in inglese però 😉 ).
Le orchidee sono fiori pazzeschi, io non sono un’esperta ma ne sono affascinata, mi attraggono esattamente come fanno con gli insetti: con i loro profumi e le loro puzze. Sì perché tra le circa 20.000 mila specie di orchidee finora conosciute ce n’è davvero per tutti i gusti: molte come la Vanilla planifolia sprigionano odori fragranti e ottundenti, altre invece come Bulbophyllum orchids sprigionano esilaranti aromi di sterco e carne marcescente per attirare i moscerini (e farsi impollinare – astute). Questi fiori offrono interessanti esempi di coevoluzione con diverse specie di insetti: la Stanhopea per esempio attira col suo profumo i maschi di una particolare specie di ape, questi poi così tutti profumati vanno a corteggiare le femmine. In molte serre spesso vengono messe tatticamente delle Gongora che hanno un profumo piuttosto forte e penetrante simile alla cannella. Per i nottambuli invece c’è la regina della notte Brassavola nodosa che col suo odore agrumato attira le falene notturne.
Gongora meneziana. Credit: Alex Popovkin
Se siete affascinati da queste meraviglie c’è un bel documentario prodotto per un progetto del Centre for cultural and Scientific communication at Kiel University of Applied Sciences e il Botanical Garden of the Christian Albrecht University di Kiel, in Germania. Darwin and his fabulous orchids dura 50 minuti e in modo preciso ma accessibile a tutti racconta le esplorazioni di Darwin e la biologia di questi fiori bellissimi. Vi lascio una breve galleria dal sito del film: guardate, immaginate, annusate…
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