Letture sfiziose per esplorare i nostri sensi con un tuffo nella botanica e sorpresa finale
Questa volta vi propongo letture per esplorare olfatto e gusto, ma anche per conoscere qualcosa in più di cosa mettiamo nei piatti e diventare un po’ più consapevoli di ciò che acquistiamo e mangiamo.
Quest’anno mi sento poi particolarmente ispirata dalla botanica e ho deciso di condividere qui con voi queste mie divagazioni 🙂
Prendetevi una pausa che comiciamo:
- Questione di gusto. Perché ci piace quello che mangiamo? Di John Prescott, traduzione di Alessia Fabbri, Sironi Editore.
In base a cosa preferiamo un cibo o un altro? Perché non a tutti piacciono gli stessi alimenti – tipo la carne di squalo andata a male che per gli islandesi è una leccornia? Dall’analisi sensoriale dei cibi, alla psicologia e antropologia del gusto per esplorare un senso voluttuoso e affascinante.

- Contro Natura Dagli OGM al “bio”falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola. Di Dario Bressanini e Beatrice Mautino. Rizzoli editore.

Un’indagine sul campo, raccogliendo anche le testimonianze di ricercatori e agricoltori, per capire meglio cosa mangiamo e cosa c’è nei nostri allevamenti e coltivazioni. Gli autori ci spiegano in modo comprensibile il significato di termini scientifici spesso poco chiari e ci aiutano a muoverci con più consapevolezza nella selva di OGM e coltivazioni “naturali e biologiche”. Da leggere.
- Naturale è Bello. A cura di Doriana Rodino, Sironi Editore.
Qui ci muoviamo invece nel regno della bellezza e cerchiamo di capire se e come alcuni principi attivi contenuti in frutta e verdura possono essere usati a scopo cosmetico, al di là dei falsi proclami di un certo tipo di marketing.

- Erba volant. Imparare l’innovazione dalle piante. Di Renato Bruni, Codice edizioni.
Dall’omonimo blog un libro per scoprire strategie di sopravvivenza e adattamento delle piante, utili anche all’uomo. La biomimetica si occupa proprio di questo: imitare la natura con innovazioni sostenibili. Una chicca davvero.

E ora vi parlo dell’ultimo romanzo che ho letto
- Il cuore di tutte le cose. Elisabeth Gilbert, Rizzoli editore. (The signature of all things, Penguin Publisher, in inglese, qui la bella recensione del Guardian).
Trasuda il rigoglio di fronde verdi a soffici muschi tanto che vi sembrerà di toccarli mentre leggete e non resisterete alla voglia di farvi un erbario vostro o almeno di correre nel primo parco o giardino vicino a voi e semplicemente godervi gli alberi, l’erba, il terreno, anche in questa stagione. Non fatevi depistare dal fatto che l’autrice è la stessa di “Mangia, Prega, ama” e qualcuno potrebbe storcere il naso. Per questo libro l’autrice si è ispirata al lavoro del briologo (la briologia è una branca della botanica che studia i muschi) Robin Wall Kimmerer e al suo libro “Gathering Moss: a Natural and cultural History of Mosses”. Di fatto tutte le vicende del libro è come se fossero distese su un tappeto di muschi, c’è l’eleganza delle orchidee dipinte da uno dei protagonisti, la lentezza e il respiro profondo delle piante. I muschi in particolare crescono lenti lenti e il lavoro scientifico di ricerca e osservazione della protagonista segue gli stessi tempi, riflessi anche nelle sue vicende personali. Una cosa devo dire sull’edizione italiana, almeno nella copertina – la traduzione non saprei perché l’ho letto in inglese – non c’entra proprio niente col libro, è bella, ma non c’entra, anzi lo manda su un binario sbagliato promettendo, secondo me, la classica storia di donna sensuale e ribelle vissuta a metà Ottocento ben lontana dallo spirito del libro. Peccato. Anche confrontando le copertine dell’edizione italiana con quella in inglese o in tedesco per dire, ve ne accorgerete.


La mia edizione mi colpì proprio per la copertina e per le bellissime stampe botaniche presenti anche all’interno, con una carta tra l’altro che richiama un po’ i libri antichi (voglio dire, di sti tempi se un romanzo lo compro di carta almeno che ne valga la pena e sia bello!). Ad ogni modo, il libro parla di Alma Wittacker, botanica autodidatta dalla cultura immensa e l’intelligenza viva, nata nel 1800 e cresciuta nella famiglia più facoltosa di Filadelfia. La vicenda si sviluppa come una bambola russa facendoci conoscere prima le vicende del padre di Alma e come da umili origini, dopo viaggi e spedizioni botaniche negli angoli più esotici del pianeta, costruisce in modo spregiudicato una fortuna. Conosciamo poi Alma bambina, che a dieci anni sa già il latino, il greco e parla correntemente inglese, olandese (lingua materna) e francese. La seguiamo nelle sue esplorazioni nelle serre del padre e nei suoi studi. E poi la vediamo crescere, mentre pubblica articoli di botanica su riviste scientifiche dell’epoca, prende le redini dei commerci paterni e nel frattempo scopre la sensualità del proprio corpo e spera di trovare un uomo che la ami, e ne apprezzi non solo l’ intelligenza ma anche il corpo, non proprio in accordo con i canoni di bellezza. Ma qual’è l’anima di tutte le cose, e il loro segno? Beh, non vi dico altro, dovete scoprirlo voi. È un libro che vi farà venir voglia di camminare a piedi nudi nell’erba, anche sotto la pioggia.
6. Per i nerd della botanica due cose bellissime:

Bonus

Colgo il momento di letture odorose e ispiratrici per presentarvi Smell Magazine, la rivista di arte e cultura olfattiva appena nata dalla mente – e dal naso – mi verrebbe da dire di Francesca Faruolo con il gruppo di Smell Festival. Il primo numero – “Performing Scents” – è dedicato al tema 2015 del festival. Tra i vari interventi quello sulla suggestiva installazione odorosa Mellifero#1 di Dacia Manto – ispirata ai fiori e alle api, per restare in tema botanico.
E siccome ho avuto il piacere di pertecipare all’edizione Smell Festival di quest’anno con la mia performance olfattiva “Duft, metamorfosi olfattiva di un gesto danzato”, ci trovate anche un mio intervento 😀
Potete scaricare gratuitamente la rivista da Smellmagazine.it e annusarla mentalmente mentre lo sfogliate in queste giornate piene di aromi.
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